Intervista a Tommaso Chiappelli
Tommaso Chiappelli, fiorettista di punta del ‘Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo’, compie gli anni; cogliamo quindi l’occasione per fargli i nostri più sentiti auguri e per porgli qualche domanda.
Quali sono i principali cambiamenti che ha portato la pandemia nella tua vita?
Tutto sommato mi posso ritenere fortunato, a differenza di tante persone che si sono di colpo ritrovate chiuse in casa io ho avuto la possibilità di continuare la mia attività sportiva come prima. Oserei dire che le distrazioni della quotidianità sono cadute e che questo mi ha reso ancora più focalizzato sugli allenamenti e sulla mia preparazione schermistica.
Gli allenamenti sono quindi sempre continuati per te?
Assolutamente sì. Chi, come me, faceva parte delle liste federali di interesse nazionale ha potuto continuare ad allenarsi con costanza anche durante i periodi più bui di zona rossa. Certo, da una parte riconosco la fortuna che ho avuto, dall’altra mi fa piacere comunque sottolineare che tale fortuna è anche frutto di tanti sacrifici precedenti.
Quindi periodo difficile ma tutto sommato superabile per te, cosa ti manca più di ogni altra cosa?
Sono un atleta e come ogni altro atleta del mondo ho sviluppato una dipendenza agonistica abbastanza forte. Stare senza gare è veramente difficile, non vedo l’ora di tornare a calcare le pedane di tutto il mondo e di avere nuovamente qualche obiettivo all’orizzonte. Ad onor del vero devo dire che in palestra c’è molta attenzione a questo aspetto particolarmente difficile per gli atleti di alto livello e tutti i mesi viene organizzata una garetta inter nos che, pur mancando di ufficialità, dà a tutti la possibilità di provare l’ebbrezza della sfida portando un po’ di adrenalina fra le pedane della palestra: la abbiamo chiamata Wofa Pro. Oltre a questo anche la Federazione ha continuato ad organizzare in tutta sicurezza molti ritiri della Nazionale per tenere alto il livello di preparazione degli schermitori e personalmente ho partecipato in questi mesi sia a ritiri Under 23 che a ritiri della Paralimpica in qualità di sparring partner. Un altro aspetto che di cui sento in modo pronunciato la mancanza è il contatto con gli altri, il calore umano per intenderci; ho sempre avuto un carattere abbastanza vivace ed estroverso e ritrovarmi di colpo a non poter punzecchiare i compagni di palestra e a tirare bonariamente scappellotti a tutti non è semplice per me.
Al di là dell’interazione umana i tuoi allenamenti non sono cambiati quindi?
Mah, in palestre c’è stata sempre completa inclusione fra ragazzi di tutte le età, ora ovviamente sono state prese misure preventive che prevedono, fra le altre cose, lo scaglionamento degli orari. Anche questo è un ulteriore fattore che dà più spazio al singolo atleta a discapito della condivisione con gli altri. Da un punto di vista tecnico, al contrario, gli allenamenti sono praticamente immutati.
Al di fuori della vita agonistica invece? Tutto procede come prima?
Sto studiando, spero di prendere presto la triennale di Scienze Motorie. Mi piacerebbe molto anche continuare con la magistrale poi. A Dicembre sono anche diventato tecnico di 1° livello FIPE (personal trainer e pesistica per intenderci), mi piacerebbe continuare anche questo percorso. Da Settembre invece vorrei imboccare anche la strada per diventare Istruttore e successivamente Maestro di scherma.
Complimenti, un sacco di progetti quindi. Nella scherma invece?
Al momento, per una serie di sfortunati fattori che si sono sovrapposti con i quali non ti voglio tediare, mi trovo in una posizione un po’ scomoda. Non sono fuori dai giochi ma ho sicuramente della strada da recuperare. Anche per questo non vedo l’ora di ricominciare il mio percorso agonistico: in questo ultimo anno mi sono allenato veramente tanto e ho bisogno di qualche vittoria per rimettermi in carreggiata ed agguantare un posto nel ranking che rispetti il mio impegno. Entrare stabilmente nel giro della Nazionale, vincere tanto e divertirmi ancora di più: ecco i miei veri obiettivi per il prossimo futuro.